Per il terzo anno consecutivo gli alunni della scuola primaria dell’Istituto comprensivo di Sennori sono stati impegnati nella cura dell’orto sinergico, nell’ambito di un progetto di educazione ambientale programmato dall’assessore all’agricoltura, Vincenzo Leoni.
SENNORI - Per il terzo anno consecutivo gli alunni della scuola primaria dell’Istituto comprensivo di Sennori sono stati impegnati nella cura dell’orto sinergico, nell’ambito di un progetto di educazione ambientale programmato dall’assessore all’agricoltura, Vincenzo Leoni. I bambini, coordinati dal dottore naturalista Mirko Piras, dalle maestre Giusy Manai, Francesca Vallebella e Maria Lisa Camboni, grazie al finanziamento garantito dell’assessorato all’Agricoltura del Comune, hanno potuto imparare a nutrire il suolo e a coltivare la biodiversità. Nei due plessi scolastici dell’Istituto, oltre all’allestimento degli orti, sono state realizzate delle apposite strutture per agevolare il processo di compostaggio della frazione umida dei rifiuti, evitando la perdita di una preziosa risorsa, il compost, utile per la creazione del semenzaio e per i trapianti delle piantine.
«Con questa iniziativa i bambini, una volta appreso che in natura non esistono rifiuti, hanno collaborato attivamente alla realizzazione del cumulo e compreso che il processo di compostaggio non consiste semplicemente nell’ammucchiare la frazione umida, ma che presenta delle “regole” definite che, una volta applicate, consentono di ottenere un prodotto di qualità privo di patogeni per le piante», spiega l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Leoni. «Il tutto lasciando da parte le prime impressioni su quelle risorse che, erroneamente, sono classificate come “immondizia maleodorante” e non si vede l’ora di portar via dalle abitazioni».
Per due classi il progetto di educazione ambientale non si è esaurito con la cura dell’orto e il compostaggio: gli alunni hanno potuto visitare un’impresa agricola di Nulvi dove l’agricoltura sinergica viene praticata da cinque anni. Qui i bambini hanno partecipato a un laboratorio all’aperto sul suolo e sulla vita che vi alberga. Si è poi parlato di alberi utilizzando il racconto di Jean Jono “L’uomo che piantava gli alberi”, per spiegare l’importanza che questi rivestono negli ecosistemi e per noi uomini. Alberi che i bambini hanno poi effettivamente piantato nei loro vasetti.
«Quest’anno si è pensato di introdurre negli orti antiche varietà di mais e fagiolo (“cara e monza”), in modo da valorizzare quella diversità colturale e culturale pazientemente custodita dagli agricoltori, definiti per l’appunto custodi», spiega ancora Leoni. Per salutare la fine dell’anno scolastico, i bambini hanno raccolto e poi preparato quello che il loro orto ha offerto, per poi condividerlo con i loro genitori rovesciando, almeno per un giorno, i ruoli in cucina.
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