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A.B. 5 dicembre 2015
Olio Sardegna: nessun exploit, ma qualità eccellente
Nell´Isola non c’è l’exploit delle produzioni nazionali, ma la qualità si preannuncia eccellente. Previsioni dei produttori e commento del presidente e del direttore di Coldiretti Sardegna


CAGLIARI - In Sardegna non si registrano le quantità record di olio del resto dello Stivale, ma in compenso si segna un livello di qualità altissimo. I dati sono parziali, visto che siamo ancora in piena raccolta, soprattutto nel centro nord dell’Isola dove, spiega Nicola Garippa, coordinatore dell’Op Apos, che conta circa 300 soci tra produttori e frantoi delle vecchie provincie di Nuoro e Sassari (all’interno del quale ci sono anche delle cooperative come Lanusei, composta da 250 olivicoltori), «si registra un ritardo nella maturazione delle olive dovuto alle alte temperature. La pianta facilita il distacco – chiarisce l’agronomo – quando arriva il freddo. Questo avvantaggia la qualità, in quanto le olive maturano lentamente e distribuisce in un arco di tempo più lungo la raccolta». Si preannuncia dunque un olio di altissima qualità. «Visto il ritardo nella raccolta è prematuro avanzare delle ipotesi, tuttavia possiamo dire che la quantità non si discosterà rispetto a quella dello scorso anno», sostiene Garippa.

Previsione confermata dall’olivicoltore di Ittiri Salvatore Sanna: «Abbiamo appena iniziato la raccolta. Quest’anno ci sarà una leggera flessione nelle quantità, ma possiamo definirla una stagione media. C’è una produzione a macchia di leopardo dovuta molto probabilmente alle piogge e all’umido del mese di giungo durante il periodo di allegazione. Le altissime temperature dell’estate invece non hanno influito in negativo anzi hanno contenuto la mosca olearia». Nel sud della Sardegna, il lavoro di raccolta e più avanti come ci conferma Francesco Locci, presidente regionale dell’associazione frantoiani oleari. «Abbiamo superato il clou della stagione, adesso siamo in fase calante – dice Locci, senza tuttavia azzardare delle previsioni numeriche - Possiamo dire che è andata meno peggio del previsto, abbiamo contenuto in un 20percento le perdite rispetto allo scorso anno. Le piante hanno sofferto la prolungata siccità. Le piogge di inizio autunno hanno invece attenuato le perdite. Tuttavia siamo soddisfatti per la qualità, il caldo ha impedito il diffondersi della mosca olearia». «La Sardegna negli ultimi anni va controcorrente rispetto al resto della Penisola – commenta il direttore della Coldiretti Luca Saba - Due anni fa, abbiamo avuto il crollo delle produzioni, anticipando di un anno la Penisola, che l’ha subito l’anno scorso. Quest’anno, invece, rispetto alla stagione record in particolare della Puglia e della Calabria, maggiori produttori italiani, la nostra è ordinaria, con qualche perdita soprattutto nel sud per la prolungata siccità. Ma la qualità si preannuncia eccellente. Quello olivicolo – precisa poi il direttore – è un settore in cui stiamo investendo. L’Apos, l’associazione di produttori del centro nord ne è un esempio. Stiamo lavorando per unire non solo i produttori, ma l’intera filiera, migliorando anche la lavorazione e la produzione».

Invece, il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu si sofferma sulle frodi salite agli onori della cronaca nell’ultimo mese, soprattutto per quanto riguarda l’olio extravergine. «Ben vengano questi scandali – dice – se servono per sbugiardare chi cerca di truffare. In questo modo, sale l’attenzione dei consumatori, che devono essere consapevoli che un olio extravergine non può costare 3euro. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione – continua – chiediamo maggiore attenzione nell’acquisto. Occorre leggere attentamente le etichette. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati, nonostante sia obbligatorio per legge, è quasi impossibile, perché scritto in caratteri piccoli, leggere nelle etichette, nella stragrande maggioranza dei casi, le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari. Consigliamo – conclude di acquistare l’olio nel mercati di Campagna Amica e nei frantoi».
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