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Mariangela Pala
6 ottobre 2016
Tellini: «nessun giudizio politico su Tanda, uscirò dall’aula»
«Non parteciperò a questo punto in quanto ho dato dei chiarimenti ampiamente documentati e per una questione di opportunità lascerò l’aula». Così il consigliere comunale Gianluca Tanda decide di uscire dall’aula consiliare dove è stata affrontato l’argomento sulla richiesta della decadenza del suo mandato

PORTO TORRES - «Non parteciperò a questo punto in quanto ho dato dei chiarimenti ampiamente documentati e per una questione di opportunità lascerò l’aula». Così il consigliere comunale Gianluca Tanda decide di uscire dall’aula consiliare dove è stata affrontato l’argomento sulla richiesta della decadenza del suo mandato: una discussione finalizzata alla predisposizione della proposta deliberativa. Dibattito che si è concluso con un niente di fatto ed un rinvio della discussione alla prossima seduta del Consiglio comunale.
Il presidente del Consiglio Loredana De Marco ha spiegato le diverse richieste di accesso agli atti a partire dal 24 giugno quando è stata presentata la prima istanza dove si chiedevano le presenze e assenze di tutti i consiglieri, seguita poi il 19 luglio da un ulteriore richiesta sull’avvio della procedura di decadenza di Tanda da parte del primo dei non eletti, Ico Bruzzi. Il 5 agosto il consigliere Tanda presenta le controdeduzioni sulla richiesta di decadenza nei suoi confronti, con allegati giustificativi sulle sue assenze per motivi di lavoro. Ma Bruzzi lamenta di aver ricevuto un atto diverso, o meglio corretto, rispetto a quello consegnato il 24 giugno dove non risulta la giustificazione di una delle assenze fatte da Tanda.
Il segretario comunale ha illustrato i diversi riferimenti normativi dettati dalla Costituzione e dalle varie sentenze oltre a fare riferimento all’articolo 23 del Regolamento comunale relativo alle assenze dei consiglieri comunali che, senza giustificato motivo, sono dichiarati decaduti se non intervengono a tre sedute consecutive del Consiglio comunale.«Sull’aspetto normativo non ci sono dati oggettivi per votare sulla decadenza - interviene il consigliere Alessandro Carta - ma è opportuno fare altre valutazioni e posso dire che io al suo posto mi sarei dimesso nel momento in cui non sarei riuscito a portare avanti il mio mandato».
Sul fronte della maggioranza il consigliere Gavino Bigella sostiene «chi ci garantisce che in futuro il consigliere Tanda non avrà altri impegni di lavoro che lo porteranno lontano dal Consiglio. Non può la carica di consigliere essere paragonata ad una partita di calcio: quando posso ci sono oppure no». A discostarsi dalla posizione degli altri consiglieri sia di maggioranza sia di minoranza è il consigliere Davide Tellini: «Non esprimo alcun giudizio politico sulle attività del consigliere Tanda, come hanno fatto gli altri colleghi che dovrebbero chiedergli scusa –afferma – perché noi dobbiamo giudicare solo un aspetto delle assenze. Tanda deve rimanere in Consiglio comunale perché è la Costituzione che lo dice, ed io mi asterrò dall’aula se questa assemblea deciderà di votare sulla sua decadenza, in quel caso io uscirò dall’aula».
La giurisprudenza è chiara: le giustificazioni possono essere presentate in un momento successivo all’assenza o anche dopo la notificazione all’interessato della proposta di decadenza. «Siete voi che dovete decidere sulla bontà delle giustificazioni delle assenze», ribadisce il segretario comunale Mariuccia Cossu. Dopo la legge sarà il Consiglio ad essere chiamato esprimersi sui documenti relativi alle assenze presentati dal consigliere Tanda, lo dice la stessa normativa in materia e in quel caso i consiglieri decideranno se votare o meno.
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