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S.I. 9 marzo 2015
Bultei e Nughedu: è caccia alla pantera| Foto
Non ci sono ancora conferme sul tipo di predatore ma gli esperti dell´Istituto zooprofilattico della Sardegna lavorano a tutto campo per dare un possibile “volto” all´animale che nelle scorse settimane avrebbe attaccato ovini al pascolo nelle campagne e boschi di Bultei e Nughedu San Nicolò


SASSARI – Non ci sono ancora conferme sul tipo di predatore ma gli esperti dell'Istituto zooprofilattico della Sardegna lavorano a tutto campo per dare un possibile “volto” all'animale che nelle scorse settimane avrebbe attaccato ovini al pascolo nelle campagne e boschi di Bultei e Nughedu San Nicolò. I veterinari dell'Istituto di via Duca degli Abruzzi hanno esaminato le ferite riscontrate su due pecore vive di due aziende che si trovano nell'area demaniale di Bultei. Nella zona sarebbe stata segnalata, sia da cacciatori, sia da allevatori che automobilisti di passaggio, la presenza di una pantera.

«Abbiamo potuto notare – afferma Antonio Pintore del settore Fauna selvatica dell'Izs Sardegna – che le lesioni riscontrate sugli animali sono differenti da quelle tipiche dei predatori comuni delle pecore, cioè cani, volpi, martore ma anche cinghiali che talvolta aggrediscono gli ovini. Tuttavia, al momento, non possiamo escludere nessuna ipotesi».
Le orme ritrovate sul terreno, in alcuni casi non del tutto chiare, potrebbero essere compatibili con quelle di un cane di grossa taglia. Le impronte, infatti, mostrerebbero la presenza di unghie che, di solito, nei felini sono retratte durante l'andatura al passo o di corsa. A lasciare aperte tutte le ipotesi, però, sono appunto le ferite riscontrate sia sugli animali vivi che su quelli trovati morti.
I veterinari dell'Izs di Sassari hanno anche preso contatti con i colleghi dell'Ispra ai quali, nei prossimi giorni, saranno inviati alcuni campioni di feci ritrovate nei boschi. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, infatti, ha la possibilità di effettuare un esame genetico che può stabilire la specie animale che ha prodotto le tracce biologiche.

In collaborazione con il Corpo forestale, intanto, gli esperti dell'Izs hanno posizionato alcune apparecchiature tecnologiche, come le foto-trappole, che attraverso sensori consentono di scattare fotografie anche al buio. L'apparecchiatura, attraverso sensori di movimento, è in grado di azionarsi al passaggio di un animale nel raggio di ventri metri. Al momento sono stati fotografati i passaggi notturni di alcuni cinghiali e altri animali tipici del luogo.


Nella foto l'impronta della zampa della pantera
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20:11
A chiusura dei focolai, con l’ultimo caso registrato lo scorso mese di marzo, la malattia aveva interessato 4.765 aziende con 1.448.109 capi presenti e ben 78.091 capi morti



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