Una misura che trova origine nella legge Sblocca Italia e attualmente allo studio da parte di molti comuni. È il cosiddetto “baratto amministrativo”: questa la proposta a Sorso del consigliere Michele Roggio
SORSO - «Prestare la propria manodopera con le tasse da pagare». Questa l'idea: in altre parole barattare i debiti col Fisco mettendosi a disposizione del proprio Comune di appartenenza effettuando lavori socialmente utili. Una misura che trova origine nella legge Sblocca Italia e attualmente allo studio da parte di molti comuni. È il cosiddetto “baratto amministrativo”. Questa la proposta a Sorso del consigliere Michele Roggio.
«Pulizia, abbellimento delle aree verdi, di piazze e strade ma anche manutenzione. E ancora recupero di aree e beni immobili inutilizzati. Rendere più bella e pulite la città e il territorio. Il tutto garantendo anche a chi ha difficoltà nel far quadrare i conti, di mettersi a posto col fisco, non pagando le tasse».
«Una soluzione attualmente pensata da molti Comuni. Un sistema che farebbe contento chi, magari essendo disoccupato, ha tempo a disposizione e debiti insoluti. Le tasse dovute, in questo caso, sarebbero trasformate in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. E la legge lo consente. Secondo quanto stabilito dall'art. 24 della Legge n° 164 del 2014 infatti “i comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare».
«Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.” Trattandosi di una decisione che andrebbe ad agevolare cittadini bisognosi, mi auguro possa trovare, nella prossima seduta del Consiglio comunale del 24 Luglio, un’approvazione unanime».
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